San Giorgio 2023 – Il Diario di bordo di Ginevra


Primo giorno

A tutti gli esploratori e le guide in ascolto (o in lettura)! Salve a tutti, mi chiamo Ginevra, ho 11 anni e sono una guida del reparto Dakota del gruppo Regalbuto 1. Oggi vi voglio raccontare l’ultima avventura che il nostro reparto ha vissuto: tra il 29 aprile e il 1° maggio, infatti, si è tenuto presso il Lago Pozzillo il XXXVIII San Giorgio della Zona dei Laghi.
Ed essendo stato il mio primo San Giorgio, nel raccontarvelo sono molto emozionata.

Appena arrivati al campo, abbiamo iniziato a scaricare tutto il materiale utile per costruire il nostro angolo, insieme a tutto ciò che ci è servito a sopravvivere questi 3 giorni. Dopo aver finito di montare la tenda (e lanciare qualche occhiata verso gli angoli delle altre squadriglie), è stata chiamata l’adunata; così, ci siamo riuniti in quadrato insieme agli esploratori e guide venuti da tutta la zona: Assoro, Catenanuova, Gagliano, Leonforte, Nicosia e Troina. Dopo esserci presentati con i nostri urli (e aver spaventato i pesci del lago) abbiamo aperto ufficialmente il campo con l’Alza Bandiera. Dopo aver cantato, è stato lanciato il tema del campo: Jumanji. Subito dopo ci hanno divisi in piccoli gruppi, composti da squadriglie dei diversi paesi, facendoci presentare in modo bizzarro. Alla nostra squadriglia è stata affidata l’ammaina: così, al calar del sole, ci siamo presentate di fronte al pennone in perfetta uniforme.

Dopo aver cenato ed aver esplorato un po’ il campo, siamo state richiamate dal Kamaludu. Abbiamo ballato e cantato attorno al fuoco, giocato tutti insieme finché (stremati) siamo andati tutti a nanna.

Secondo Giorno

Dopo una notte a tratti scomoda e un risveglio difficile e grigio, ci siamo cambiate e siamo andate a fare il risveglio muscolare insieme a tutto il campo. Abbiamo fatto colazione e siamo ritornati in quadrato, dove ci è stata annunciata l’attività del giorno.

Subito dopo siamo partite in missione insieme ad un gruppo di esploratori: dopo averci consegnato una mappa, siamo andati alla ricerca della nostra prima postazione, nella quale avremmo dovuto compiere una sfida contro i nostri temutissimi capi. Purtroppo, a causa del maltempo, abbiamo dovuto interrompere parte delle sfide, per di più tornando tutti zuppi ai nostri angoli. In un primo momento, abbiamo pensato che si trattasse di una nuvola passeggera, per poi ricrederci quando questa non ha voluto lasciare il nostro campo, rivelandosi una pioggia continua che ci ha limitati molto nelle attività e nell’ispezione del pomeriggio.

Ciononostante, siamo riusciti a completare nel pomeriggio tutti i giochi, raggiungendo tutte le postazioni. Verso sera, la pioggia ha cominciato a farsi più fitta, creandoci non pochi problemi durante la preparazione del fuoco e della cena: sebbene sia stato molto difficile accendere il fuoco sotto l’acqua, alla fine abbiamo mangiato le nostre patate e polpette (seppur un po’ annacquate). Dal momento che il cielo non ha voluto fermare il suo pianto, siamo state costrette ad andare a letto presto, anche se forse, col senno di poi, devo dire che quel riposo in più ci è tornato utile, vista la giornata che abbiamo affrontato l’indomani. Certo, non aver potuto fare il fuoco serale, ci ha reso non poco tristi…

Terzo Giorno

E siamo così giunti alla fine di questo San Giorgio molto piovoso. Dopo il consueto risveglio muscolare e la colazione abbiamo iniziato a smontare i tavoli e le cucine, smontaggio che è stato seguito da un consiglio fra noi squadrigliere, che ci ha permesso di confrontarci sul modo in cui abbiamo tutte vissuto il San Giorgio, e dalla messa, che si è tenuta sotto gli alberi, i quali sono riusciti a farci da riparo. Successivamente, tutto il reparto Dakota si è rifugiato sotto il sovratelo della nostra tenda, dove abbiamo condiviso l’ultimo pranzo insieme, riacquistando così energia, caricandoci a vicenda, pronti per sistemare tutto per il rientro alla base. Infine, dopo aver indossato la maglia del campo, siamo andati all’ultima adunata, in cui sono stati annunciati i vincitori dei guidoncini per il miglior angolo, l’estote parati, la simpatia e l’ambitissimo “Guidoncino dei laghi”, premio conferito alla squadriglia che si è più distinta tra tutte le partecipanti al campo. Concludendo con un fortissimo e particolarissimo voga (sostituito dalla parola jumanji), abbiamo fatto una foto tutti insieme, abbracciato e salutato i nostri nuovi amici, promettendoci di non perderci di vista, e siamo tutti ritornati nei rispettivi paesi.

Questo San Giorgio mi ha donato tanto: sono riuscita a superare la mia paura del dormire circondata dai rumori; ho capito cosa vuol dire “essere sorella di ogni altra guida e scout” e “aiutare gli altri in ogni circostanza”, soprattutto quando da questo dipende l’accensione del fuoco per la cena; mi ha aiutata a socializzare con persone che non conoscevo, e anche se potrà sembrare una stupidaggine, per me è stato un grande passo avanti data la mia enorme timidezza, che in molte occasioni mi ha molto limitata; infine, questo San Giorgio ha anche confermato una mia teoria: agli scout non ci si annoia mai, soprattutto quando si vive un campo.

Spero (e non vedo l’ora) di vivere molte altre esperienze di questo tipo nel corso del mio percorso scout!

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